Normativa e problemi di traspirazione

Particolare della bilancia analitica e la fase di pesatura dei contenitori con il gel di silicio

Molte attività umane dal lavoro allo sport al divertimento, si svolgono in condizioni climatiche non sempre favorevoli che richiedono una buona protezione dagli agenti atmosferici quali freddo, vento, pioggia e addirittura il ghiaccio e la neve.

Le esigenze di isolamento e protezione dall’ambiente esterno richieste alle nostre calzature sembrano inevitabilmente scontrarsi con l’evidente necessità di permettere al sudore di evaporare.

La funzione del sudore è di generare un effetto refrigerante sul nostro corpo, che però non avviene durante la secrezione, ma durante l’evaporazione del sudore dalla pelle, poiché nel passaggio dallo stato liquido a quello gassoso viene assorbita molta energia termica.

Per questo occorre fare tutto il possibile per facilitare l’evaporazione e cercare di interporre meno ostacoli possibile tra la superficie della nostra pelle e l’aria, compatibilmente con la necessità di proteggere nostri piedi dalle insidie dell’ambiente esterno.

Traspirazione: scelta dei materiali

Particolare del dispositivo di prova per la permeabilità al vapore

È evidente come la traspirazione giochi un ruolo importante nella scelta dei materiali usati per la produzione di calzature: materiali più traspiranti infatti fanno sì che l’umidità del corpo umano venga allontanata più facilmente, diminuendo così la condensazione del sudore, e aumentando conseguentemente la percezione di comfort.

La traspirazione permette anche un migliore isolamento termico, infatti l’aria è un buon isolante termico ma perde questa sua proprietà in presenza di acqua liquida, che invece presenta un elevato coefficiente di scambio termico.

Dal punto di vista tecnico calzaturiero, particolare attenzione deve essere prestata alla selezione di materiali usati per la produzione della tomaia, in particolare nelle calzature chiuse di tipo invernale, è opportuno tenere in considerazione il fatto che alcuni materiali per le loro caratteristiche strutturali creano un vero e proprio effetto barriera verso l’esterno, in questo caso l’umidità viene, per quanto possibile, assorbita dai materiali per essere poi gradualmente eliminata soltanto attraverso la sezione della tomaia.

Un altro aspetto da non sottovalutare è legato alla costruzione della tomaia stessa, la formazione di film continui di adesivo in fase di assemblaggio e i rinforzi applicati al suo interno possono vanificare o pregiudicare gli sforzi fatti nella scelta di materiali con buone caratteristiche di traspirazione.

Ai fini della valutazione della capacita di traspirazione dei materiali che costituiscono il tomaio andiamo ad analizzare la norma UNI EN 13515 – Calzature – Metodi di prova per tomai e fodere – Permeabilità al vapore d’acqua e assorbimento di vapore d’acqua la norma descrive due metodi per valutare le seguenti caratteristiche:

  • permeabilità al vapore d’acqua
  • assorbimento di vapore d’acqua

Questi metodi di prova si applicano a campioni di materiale o tomai completamente assemblati indipendentemente dal materiale, allo scopo di valutarne l’idoneità all’utilizzo finale.

Determinazione della permeabilità al vapore d’acqua

Un provino circolare prelevato da un campione di materiale o da un tomaio viene fissato sull’estremità aperta di un contenitore di prova contenente gel di silice in grado di assorbire l’umidità, la superficie del campione che si troverebbe più vicina al piede deve essere rivolta verso l’esterno del contenitore.

Per i provini tagliati direttamente da tomai completi è necessario evitare le zone contenenti cuciture o perforazioni e ogni altra caratteristica che causi disomogeneità dello spessore del materiale. In alcuni casi, in particolare quando si esaminano calzature da bambino potrebbe non essere possibile tagliare un provino con e caratteristiche previste, in questo caso occorre sottoporre a prova i materiali componenti il tomaio.

I contenitori di prova preparati come descritto devono essere montati sulla piattaforma rotante dell’apparecchio di prova. un ventilatore a pale convoglia aria con umidità e temperatura specificate sopra il provino a una velocità fissata. L’aria all’interno del contenitore è fatta circolare dalla rotazione della piattaforma che provoca il movimento dell’agente disidratante.

L’apparecchio di prova viene avviato per un primo periodo di condizionamento e stabilizzazione dei provini, quindi si rimuovono i recipienti di prova della piattaforma, si sostituisce il gel di silicio con altro fresco, e nel più breve tempo possibile si pesa il blocco composto da recipiente, provino e agente disidratante. A questo punto si rimontano i recipienti di prova sulla piattaforma e dopo un tempo definito si ripete l’operazione di pesatura e si misura la massa di vapore d’acqua trasmessa attraverso il provino e assorbita dal gel si silicio.

A fine prova si determina la permeabilità al vapore d’acqua espressa come massa di vapore trasmessa attraverso il provino per cm2 ogni ora.

Normativa e problemi di traspirazione - Ultima modifica: 2013-12-30T11:24:44+01:00 da Redazione

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