Artigianato e calzature, una passione che si passa di padre in figlio

Una storia pubblicata da Corriere Fiorentino testimonia la passione per il lavoro manuale, l’artigianato e la capacità di trasmetterla di generazione in generazione. È la storia di Andrea, un uomo di 36 anni, che ha imparato dal padre Cosimo un antico lavoro, quello del calzolaio, che oggi svolge nella stessa bottega di famiglia.

«Quando entro dentro la mia bottega – racconta a Corriere Fiorentino – tutti i problemi scompaiono, se sono triste divento felice, se sono abbattuto ritrovo gioia». E indossa la stessa tuta rossa che apparteneva al padre. «È la stessa che usava il mio babbo, anche lui calzolaio. – spiega Andrea – Cominciò a fare questo lavoro all’interno delle Upim, da quando andavo all’asilo ho frequentato la sua bottega e ho imparato a fare questo mestiere».

«Ho imparato da mio babbo ad usare le mani – prosegue Andrea — lui è stato molto severo mentre mi insegnava questo lavoro ma allo stesso tempo mi ha dato una grande possibilità. Aggiustare scarpe è la cosa che mi riesce fare meglio nella vita, datemi un paio di scarpe rotte e ve li riporterò come nuove. Sono consapevole di essere un’eccezione nel panorama giovanile contemporaneo, fare il calzolaio sembra un mestiere di altri tempi ma è il lavoro più bello che c’è. Ho aperto lo scorso luglio, in piena pandemia, con duecento euro in banca, è una sfida durissima, ma devo mantenere in vita l’eredità di mio padre».

Artigianato e calzature, una passione che si passa di padre in figlio - Ultima modifica: 2021-05-21T07:00:34+02:00 da Redazione

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