Verso un marchio di certificazione “Made in Venezia – Riviera del Brenta”

Elevare la qualità e l’eticità del prodotto realizzato nel distretto della calzatura della Riviera del Brenta ed eliminare le sacche di concorrenza sleale interne al sistema. Con questi principali obiettivi è stato sottoscritto un importante accordo tra le realtà rappresentative delle parti sociali che danno vita alla filiera produttiva.

Acrib, Confindustria Padova, Confindustria Venezia, Associazione Artigiani e Piccola Impresa “Città della Riviera del Brenta”, CNA Regionale e provinciale di Venezia, per i datori di lavoro, Filctem CGIL Regionale e provinciali di Venezia e Padova, Femca CISL Regionale e provinciale di Venezia, per i lavoratori. L’accordo raggiunto dopo un lungo e produttivo confronto preliminare, è volto a valorizzare e sostenere la produzione delle aziende calzaturiere attraverso un progetto di certificazione della filiera produttiva e del prodotto “Made in Venezia-Riviera del Brenta”.

Un marchio di qualità che porti in trasparenza l’intero processo produttivo per premiare tutte le aziende che operano nel rispetto delle regole e della legalità.

Produzione e fatturato del comparto si sono confermate nell’ultimo decennio, attestandosi a quasi 20 milioni di paia di scarpe e 1,65 miliardi di euro con un export pari al 91 %, nonostante negli ultimi anni si sia assistito ad una contrazione del numero dei calzaturifici e delle aziende della filiera, inclusi i tomaifici. Se da un lato possono esserci stati incrementi produttivi determinati da miglioramenti tecnologici e da ricorso a laboratori esteri, dall’altro esiste il fondato timore di una presenza nel distretto di situazioni non regolari.

Questo il motivo che sta alla base dell’accordo.

Verrà attualizzato quello precedente sulla legalità (del gennaio 2010) che ora viene condiviso anche dalla CNA e sul quale basa le proprie radici il protocollo d’intesa sottoscritto.

Suo obiettivo è implementare e definire maggiormente le linee strategiche comuni, finalizzate ad un rafforzamento delle relazioni sia con le forze dell’ordine, sia con le pubbliche amministrazioni, per trovare soluzioni condivise ai problemi che ostacolano le aziende del distretto.

Istituzioni e forze economiche, a partire dalla Regione e dalle Camere di Commercio, saranno coinvolte con un progetto di alto profilo cui obiettivo finale sarà la creazione del marchio di certificazione della qualità dei prodotti realizzati nel distretto.

Il prodotto verrà, infatti, ulteriormente valorizzato grazie alla maggiore trasparenza nei confronti del consumatore finale, alla responsabilità nei confronti dei fornitori, alla garanzia di autenticità e di eticità dei comportamenti ed alla tracciabilità delle materie prime (ove possibile).

Il marchio sarà il “passaporto” del prodotto che fornirà al consumatore tutte le informazioni utili per un acquisto più consapevole e garantito.

Il progetto prevede un’analisi preventiva dei mercati cui sono rivolti i prodotti, con le caratteristiche della clientela, le motivazioni all’acquisto ed i canali preferiti.

A questa seguirà la stipula di un contratto di rete tra le aziende della filiera, con la definizione stilistica dei prodotti sulla base dei dati raccolti, la costituzione di una struttura commerciale che individui metodi espositivi della merce e la clientela, raccogliendo gli ordini, la costituzione di una o più aggregazioni d’acquisto delle materie prime sia per abbatterne i costi sia per garantirne il continuo monitoraggio, l’avvio della produzione caratterizzata da marchio ed etichette, col sostegno di un’adeguata comunicazione.

E’ prevista anche una tracciabilità del prodotto e delle varie fasi di lavorazione attraverso tecnologie RFID.

 

La verifica dell’attuazione di quanto concordato tra le parti sarà affidata ad un ente certificatore esterno che accerterà costantemente e in totale trasparenza il rispetto degli accordi di rete, di quelli sindacali e delle norme in materia di lavoro e sicurezza.

Le parti prevedono anche la sottoscrizione di norme sanzionatorie per gli inadempienti.

Regione, Camere di Commercio, Comuni, ASL e Spisal, Istituti Bancari sono i soggetti che saranno coinvolti nel progetto sia per una sua ulteriore qualificazione sia per il finanziamento di alcuni suoi aspetti organizzativi e promozionali.

 

 

 

 

Verso un marchio di certificazione “Made in Venezia – Riviera del Brenta” - Ultima modifica: 2014-04-30T16:58:37+02:00 da Redazione

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