Scarti conciari: dall’industria all’agricoltura

pelleDagli scarti conciari possono derivare prodotti da usare nell’industria agricola. È il frutto del lavoro del Consorzio SGS, leader nella produzione di proteine animali idrolizzate. Ogni giorno il Consorzio SGS ritira mediamente dalle concerie e lavora nel suo impianto 200 tonnellate di carniccio e 30 tonnellate di rasature, scarti del processo conciario.

Tritatura, idrolisi, estrazione dei grassi, sterilizzazione sono solo alcune delle fasi del complesso processo di trasformazione cui vengono sottoposti quegli scarti per poter essere “restituiti” a diversi riusi, come ammendanti, concimi e fertilizzanti per agricoltura biologica e grassi per l’industria del sapone.
A differenza di altri impianti che operano nei processi di lavorazione dei materiali di scarto, l’SGS è in grado di restituire un prodotto che non è più qualificato come rifiuto ed è cioè completamente riutilizzabile. Da una necessità e da potenziali problematiche connesse al difficile smaltimento di rifiuti specifici si è sviluppata così, nel distretto toscano della pelle, un’attività in grado di contribuire alla razionalizzazione complessiva delle risorse.

Scarti conciari: dall’industria all’agricoltura - Ultima modifica: 2015-02-12T13:27:45+01:00 da Redazione

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