Si è tenuta lo scorso 15 maggio la quinta edizione de “Gli Stati Generali della Pelletteria Italiana”. L’evento, organizzato da Assopellettieri, si è svolto in partnership con The European House – Ambrosetti e in co-promozione con il Comune di Firenze. Per delineare al meglio la situazione del comparto è stato presentato uno studio strategico condotto da TEHA, Assopellettieri e uno Steering Commitee di sei persone, rappresentanti brand, grandi produttori e PMI a marchio proprio.
Nel 2024 il comparto ha superato i 12 miliardi di euro di fatturato, pur registrando un calo del saldo commerciale del -9%. Come riportato da Assopellettieri, l’Italia è il secondo esportatore mondiale dopo la Cina. Un ruolo che il settore fatica però a mantenere nel contesto geopolitico ed economico incerto di questi anni. «Il nostro primato nel mondo non può essere dato per scontato – ha sottolineato Claudia Sequi, presidente di Assopellettieri –. Servono interventi strutturali e una reale politica industriale condivisa, per assicurarci tale primato anche nel futuro».
Un settore da 4.500 imprese
Sono oltre 4.500 le aziende attive operanti nel comparto italiano della pelletteria. Un settore che dà lavoro a 49.000 addetti. Lo studio presentato durante gli “Gli Stati Generali della Pelletteria Italiana” ha evidenziato anche il ruolo dell’Italia in Europa. Il nostro Paese è il primo produttore, rappresentando il 47% del giro d’affari continentale. Viene inoltre ribadita la leadership italiana nella pelletteria di alta gamma. Qualità, flessibilità e un elevato grado di integrazione tra le fasi della filiera sono gli elementi distintivi dei distretti industriali italiani.
Il vademecum per il futuro del settore
Cosa manca allora per far fronte alle sfide future? Secondo Flavio Sciuccati, senior partner di The European House – Ambrosetti, occorre potenziale leadership e attrattività. Il sistema deve però procedere in modo coeso, «promuovendo un modello di cooperazione lungo tutta la filiera. Occorre poi valorizzare la complementarità tra grandi gruppi, PMI e fornitori».
La proposta strategica rivolta alle imprese da parte di Assopellettieri è stata racchiusa in un vademecum. Questo si articola in sei raccomandazioni operative per il settore e le Istituzioni. La prima è la promozione della sostenibilità economica lungo tutta la filiera. Questo attraverso misure fiscali dedicate, incentivi alla crescita e alla stabilità, e una più equa distribuzione del valore. Seconda raccomandazione è la costituzione di un patto di legalità e trasparenza, rafforzando gli strumenti di tracciabilità, oltre alla compliance normativa e contrattuale.
Gli altri punti del vademecum sottolineano la necessità di un impegno nella sostenibilità ambientale e sociale. Un tratto distintivo del Made in Italy, per rafforzare l’immagine del comparto sui mercati internazionali. Resta poi prioritario, come già ribadito nelle precedenti edizioni degli Stati Generali, la capacità di attrarre e formare nuovi talenti, anche grazie alla collaborazione con istituti formativi e l’integrazione della forza lavoro straniera.
Le raccomandazioni proseguono affrontando un altro tema chiave, ovvero l’integrazione tra lavoro artigianale e nuove tecnologie. Fondamentali la digitalizzazione e l’interazione uomo-macchina per migliorare qualità, tracciabilità e attrattività del lavoro. Infine, l’Associazione torna a parlare di internazionalizzazione, ricerca di nuovi mercati, semplificando l’accesso agli strumenti di finanziamento per l’export e consolidando il ruolo strategico delle fiere come piattaforme di visibilità.