Si è tenuta ieri la presentazione del MISAF, salone internazionale di calzature e accessori, in programma dal 10 al 12 giugno 2020 presso gli East End Studio di Milano. Per questa seconda edizione sono nate nuove partnership con la Federazione Moda Italia e l’Accademia di Belle Arti di Brera.
A giugno l’evento ospiterà circa 100 espositori provenienti dalle principali zone di produzione cinese: Zhejiang, Fujian, Guangdong, Sichuan, Shandong e Jiangsu (le 6 province che insieme rappresentano il 70-80% dell’export dell’intera produzione calzaturiera cinese).
Il programma è ancora da definire, ma è già stabilito che nella mattinata del 10 giugno avranno luogo l’inaugurazione e la conferenza stampa d’apertura. Seguirà la premiazione del miglior gruppo di studenti della scuola di Scenografia per il cinema e la TV dell’Accademia Brera, autori del progetto vincitore selezionato per realizzare gli allestimenti di questa edizione di MISAF.
Il salone, rivolto a tutti i professionisti del settore, è promosso dalla Camera di Commercio nazionale cinese che riunisce aziende cinesi di eccellenza, e organizzato da Plum Solution Srl, società che favorisce interscambi tra Europa e Cina fornendo continui ed efficaci servizi di consulenza alle società europee che acquistano prodotti cinesi
Le collaborazioni per la seconda edizione di MISAF
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Il Prof. Francesco Pagliariccio ha presentato la collaborazione tra la Scuola di Scenografia dell’Accademia di Brera, indirizzo specialistico di Scenografia per il Cinema e la TV (di cui è un docente), e la società Plum Solution (organizzatrice di MISAF).
La collaborazione vede coinvolti gli iscritti al primo e secondo anno di corso, circa 38/40 studenti77, tra cui diversi ragazzi stranieri di cui 6 studenti cinesi. Per ciascun componente del gruppo di studenti che autori del progetto scelto è previsto un premio in denaro o sotto forma di borsa di studio, che verrà erogato direttamente a favore degli studenti.
«L’accordo siglato ha per oggetto la realizzazione di installazioni e personalizzazioni di aree espositive della fiera MISAF, che saranno ideate dagli studenti e verranno realizzate a cura del committente stesso in base alle indicazioni progettuali. L’Accademia ha individuato dei piccoli gruppi di studenti, composti da 3 a 5 persone, che svilupperanno delle soluzioni artistico/progettuali e metteranno a punto le migliori soluzioni possibili» ha dichiarato il Prof. Pagliariccio. «I ragazzi del gruppo selezionato avranno anche l’opportunità di seguire gli allestimenti e vedere realizzato il loro progetto».
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Il Segretario Generale della Federazione Moda Italia, Massimo Torti, ha poi introdotto la partnership avviata con MISAF: «Le manifestazioni fieristiche rappresentano per i buyer uno strumento strategico per fare relazione, ricerca di prodotto e sviluppo del business. Federazione Moda Italia–Confcommercio rappresenta 30 mila punti vendita del dettaglio Moda, Abbigliamento, Calzaturiero, Pelletteria, Accessori, articoli sportivi e Tessile per la casa in Italia. Ci fa piacere, dunque, quando eventi fieristici come MISAF pensano a soluzioni utili a coinvolgere in modo adeguato il retail italiano, agevolandone la partecipazione e l’incremento della conoscenza del prodotto e della lavorazione».
MISAF: produzione in volume ed eccellenze Made in Cina
Nel corso della conferenza stampa è stata espressa fiducia nel fatto che, nonostante la delicata situazione attuale dettata dal coronavirus, le misure messe in atto a livello nazionale e internazionale permetteranno il regolare svolgimento della fiera.
Wang Ying, Segretario della Camera di Commercio Nazionale Cinese per l’Import e l’Export delle Calzature, ha dichiarato in videoconferenza: «Per rispondere alla mission di MISAF, che è “scarpe per tutti”, avremo in Italia il meglio della produzione a volume, cioè le calzature col miglior rapporto qualità-prezzo-design. Ci saranno poi alcune eccellenze del Made in Cina per qualità, sostenibilità, tecnologia e innovazione. Due anime che ben rappresentano il nostro comparto produttivo».
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Una collaborazione globale
«Oltre a mantenere il mercato europeo di fascia media desideriamo collaborare anche con design e brand europei promuovendo lo sviluppo comune. Un paio di scarpe può integrare risorse globali?» ha commentato Wang Ying. «Il design potrebbe venire dall’Italia, la pelle da Spagna o Nuova Zelanda, le macchine e apparecchiature provenire dall’Italia o dalla Cina stessa, gli accessori dalla Romania o da un Paese sudamericano e la produzione potrebbe essere fatta in Europa, in Cina o in paesi dell’Asia Sud-orientale. Una scarpa del genere dovrebbe essere etichettata come “global citizen” perché frutto di una collaborazione internazionale. Attraverso questa edizione di MISAF speriamo di favorire e sostenere questo tipo di collaborazione, che segnerebbe una rivoluzione produttiva a beneficio di tutti».
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Dopo la presentazione di alcune delle aziende che stanno cambiando la tradizionale Industria calzaturiera cinese con la propria creatività e innovazione, ha chiuso i lavori Xiaomei Yin, General Manager di Plum Solution, che ha posto l’accento sui brand più noti tra i produttori a volume come: Baolite, Huadeli, Jacata, Kangnai, Ruian Hongre e Xidebao.
Buyer, distributori e tutti i professionisti del settore, sia italiani che europei, potranno vedere e acquistare scarpe di qualità a prezzi più che convenienti direttamente dai produttori asiatici.
Secondo le statistiche doganali cinesi, da gennaio a novembre 2019 il valore totale delle importazioni ed esportazioni di calzature cinesi ha raggiunto 48 miliardi di dollari: l’export ammonta a 42 miliardi e 900 milioni di dollari, mentre l’import a 5 miliardi e 100 milioni di dollari sono le importazioni. Dall’UE la Cina importa calzature per 1 miliardo di dollari, di cui 776 milioni dall’Italia; principalmente scarpe in pelle che rappresentano il 69% delle scarpe importate dall’Italia.
Negli ultimi anni, la quota di mercato della calzatura cinese in Italia è rimasta sostanzialmente invariata e si è attestata intorno al 15%.
Stati Uniti e UE rappresentano il principale mercato d’importazione del prodotto cinese nel mondo. Negli ultimi tre anni – secondo i dati GTA (Global Trade Atlas) – la quota di mercato della Cina di esportazione verso gli Stati Uniti è passata dal 56% del 2017, al 50% del 2019, mentre nel mercato UE ha perso un solo punto percentuale passando dal 42% nel 2017 al 41% del 2019.
Dopo quarant’anni di presenza nel Calzaturiero, la realizzazione di una filiera ad hoc e una produzione industriale di qualità sempre più alta (la Cina è infatti uscita dalla fascia produttiva più bassa dove non è più competitiva), il valore aggiunto della produzione cinese sta crescendo grazie alla tecnologia e all’innovazione utilizzate, alla funzionalità e sostenibilità del prodotto, alla competenza e flessibilità produttive.