Il futuro del lusso all’ultima edizione del Luxury Summit 2024

Da sinistra: la moderatrice Giulia Crivelli, responsabile Moda Il Sole 24 Ore; Giovanna Ceolini, presidente Assocalzaturifici ed esponente Comitato Education Confindustria Moda; Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana; Stefania Lazzaroni Direttrice Generale Fondazione Altagamma; Sergio Tamborini, presidente Sistema Moda Italia.

Si è tenuto presso la sede de Il Sole 24 Ore l’evento Luxury Summit 2024, un appuntamento organizzato dalla testata, in collaborazione con HTSI dal titolo. “Formazione e sostenibilità 4.0” è stato il titolo scelto per questa edizione. Tra i relatori sono intervenuti Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana; Sergio Tamborini, presidente di Sistema Moda Italia; Diego Della Valle, presidente e amministratore delegato di Tod’s; Antonio De Matteis (Pitti), ceo di Kiton e presidente di Pitti Immagine. In rappresentanza del settore calzature, è intervenuta Giovanna Ceolini, presidente Assocalzaturifici ed esponente Comitato Education Confindustria Moda, che ha partecipato alla tavola rotonda “Uno sguardo al domani: il futuro del lusso”.

Tanti i temi affrontati a cominciare dal mondo dei giovani e del lavoro. «C’è bisogno di lavoro – ha dichiarato Capasa –. Bisogna pagare di più i giovani lavorando sul cuneo. È un momento difficile ma le nostre previsioni ci dicono che i consumatori del lusso sono destinati ad aumentare, in Italia e nel mondo. In Italia dobbiamo pagare di più i giovani lavoratori senza però aumentare il costo del lavoro. Quindi bisogna lavorare sul cuneo fiscale. Si può fare, in Germania lo fanno».

Diego Della Valle ha poi posto l’accento sull’importanza di tutelare le competenze artigianali italiane. «Serve creare e sostenere gli artigiani – ha dichiarato durante il Summit –. L’artigianato va assolutamente supportato, perché la qualità del Made in Italy, che vogliamo divulgare nel mondo, passa attraverso l’artigianato. Vedo un grande interesse, anche a livello governativo, verso il sostegno all’artigianato e ai giovani. Oggi l’artigiano è merce rara. Possiamo aprire negozi in tutto il mondo, ma poi nelle fabbriche dobbiamo metterci le persone. C’è un altro aspetto da non sottovalutare: credo che non si possa pensare di essere ambasciatori del Made in Italy se poi le persone che lavorano nelle nostre aziende non hanno una qualità della vita accettabile e condizioni lavorative adeguate. Su questo fronte noi siamo in prima fila».

Il futuro del lusso all’ultima edizione del Luxury Summit 2024 - Ultima modifica: 2024-04-30T07:00:00+02:00 da Redazione

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