Calzaturiero, +19% i primi nove mesi 2021

Dopo un periodo estremamente complesso, il settore calzaturiero rialza la testa, seppur ancora a fatica. Lo rivela Assocalzaturifici che, analizzando i dati economici dei primi nove mesi del 2021, registra un incremento di fatturato delle aziende del settore del 19,5% rispetto allo stesso periodo del 2020. L’analisi per segmenti evidenzia una crescita del 6% per le calzature classiche uomo, del 10% per quelle donna e del 7,6% per quelle bambino. Sneaker e calzature sportive registrano, invece, una crescita del 14,2% e la pantofoleria del 4,2%.

Come riporta Il Sole 24, «il lungo periodo di crisi eccezionale presenta il conto delle chiusure (-82 aziende calzaturiere) e del calo di lavoratori (-940 addetti da gennaio a settembre tra industria e artigianato), mentre gli strumenti di cassa integrazione nella filiera pelle, in calo del -8,7% sul 2020, restano su livelli molto elevati (60,8 milioni di ore autorizzate nei primi 10 mesi, oltre 9 volte più del 2019)». Il fatturato totale del 2021, stimato dal Centro studi di Confindustria Moda dovrebbe segnare una crescita di circa il 16%, ma resterà al di sotto dei livelli pre-Covid di almeno il 10-15%.

Una nota particolarmente positiva arriva dall’export, che nei primi nove mesi del 2021 mostra un incremento del 17,6% a valore e del 16,3% a volume: «con la sola eccezione di Regno Unito, Giappone e Corea del Sud (in frenata dopo nove anni di crescita ininterrotta) – precisa Il Sole 24 Ore – tutte le prime 20 destinazioni mostrano un trend positivo sul 2020 (quasi sempre con recuperi a due cifre, almeno in valore)».

«Dopo lo shock del 2020, quest’anno il settore è ripartito – ha commentato il presidente di Assocalzaturifici, Siro Badon – nonostante un terzo trimestre fiacco, con domanda interna ed estera di poco sopra i livelli dello scorso anno dopo il forte rimbalzo nella frazione precedente che si raffrontava con l’attività ridotta del lockdown. Pur con recuperi a due cifre nelle principali variabili congiunturali, dobbiamo ancora colmare il divario con la situazione pre-Covid. I risultati migliori vengono dalle esportazioni, che si attestano, trainate dalle griffe internazionali del lusso, a ridosso dei livelli 2019 pre-pandemia (-2,7%, seppur con un -7% in volume). Buoni gli scambi con Francia (+25% in valore sui primi 9 mesi 2020) e Svizzera (+19%), tradizionalmente legate al terzismo, Usa (+38%) e Cina (+50%, che ha già abbondantemente superato, +26%, i livelli 2019). Sia i mercati dell’Unione Europea che quelli extra-UE evidenziano aumenti a doppia cifra in valore sul 2020 (+19% e +16,3% rispettivamente); ma solo i primi risultano aver appianato il divario con due anni addietro. A fronte di un consolidamento del saldo commerciale (+24,6%), si rileva una dinamica non particolarmente esaltante nei consumi interni (+10,5% in spesa gli acquisti delle famiglie, ancora al di sotto di un 15% rispetto a due anni addietro), a cui si aggiunge tuttora una forte sofferenza dello shopping dei turisti stranieri».

Calzaturiero, +19% i primi nove mesi 2021 - Ultima modifica: 2022-01-10T07:00:00+01:00 da Redazione

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