Assocalzaturifici: «Digitalizzazione e sostenibilità sono fondamentali»

Siro Badon, presidente Assocalzaturifici


L’assemblea annuale di Assocalzaturifici è stata come sempre occasione di tirare le somme dell’anno trascorso e guardare al futuro del settore. Sotto riflettori al momento la grande incertezza del conflitto Russo-Ucraino che, assieme ai rialzi dei prezzi di materie prime e costi energetici, sta mettendo a dura prova il comparto calzaturiero, che iniziava a riprendersi dagli effetti economici della pandemia. «Ci sono distretti particolarmente colpiti – ha dichiarato il presidente di Assocalzaturifici Siro Badon – in primis quello marchigiano e quello romagnolo, molto esposti su questi mercati in cui incombe la guerra, che a partire del secondo semestre dell’anno vedranno progressivamente calare in maniera importante le loro esportazioni».

Dopo la relazione del presidente Badon, è stata presentata la rivista “L’Impronta”, un progetto di Assocalzaturifici sviluppato da Strategy Innovation Spin off dell’Università Ca’ Foscari di Venezia in collaborazione con M&C Saatchi. Carlo Bagnoli, Prof. Ordinario di Innovazione Strategica presso il dipartimento di Management dell’Università e direttore scientifico dello spin-off Strategy Innovation ha spiegato il mito fondativo del made in Italy per le imprese del calzaturiero e quale sia la percezione della scarpa italiana per la clientela di alcuni Paesi quali USA, Russia e Cina, affrontando anche il tema della sostenibilità. In Impronta, Bagnoli, indica i percorsi futuri per le aziende.

Digitalizzazione e sostenibilità sono emerse quali priorità per il comparto. «Senza competenze digitali – ha affermato Badon – e un approccio ai nuovi standard di produzione sostenibile, non solo diventa difficile internazionalizzarsi, ma nel medio termine anche sopravvivere nella competizione. Saper produrre bene, in Italia, purtroppo, non è più sufficiente. Per questo Assocalzaturifici ha lanciato due anni fa, in piena pandemia, alcuni progetti per accompagnare le aziende sulle nuove piattaforme b2b tra cui MICAM Milano Digital».

In merito alla sostenibilità, prendono piede le certificazioni, come VCS, Verified and Certified Steps, un marchio registrato concesso alle imprese che intraprendono un percorso di valutazione, misurazione e, soprattutto, miglioramento delle performance riguardo ai principali aspetti della sostenibilità aziendale secondo gli standard riconosciuti a livello internazionale. «Ritengo – ha proseguito Badon – che VCS abbia un grandissimo valore in un mercato che guarda sempre di più a beni sostenibili prodotti da aziende sostenibili. Il valore del progetto VCS civiene confermato dall’interesse di tante aziende importanti, anche dei grandi gruppi della moda».

Assocalzaturifici: «Digitalizzazione e sostenibilità sono fondamentali» - Ultima modifica: 2022-07-19T07:00:00+02:00 da Redazione

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