Non Food: abbigliamento e calzature primo comparto

Tra i settori non alimentari, il fashion continua a rivestire un ruolo importante. Nel 2023 è il secondo comparto a valore, nei 13 monitorati dall’Osservatorio Non Food.

Ogni anno l’Osservatorio Non Food esamina le tendenze dei settori non alimentari, evidenziandone le variazioni e le evoluzioni rispetto al passato. Lo studio, effettuato da GS1 Italy, esamina anche il comparto Abbigliamento e Calzature. Dai dati emersi nell’edizione 2024 si evidenzia per questi due settori un rallentamento che segue la significativa ripresa registrata a fine 2021.

Ciononostante, assieme rimangono il primo comparto a valore dei 13 monitorati, anche se nel 2023 ha visto complessivamente un calo del giro d’affari dello 0,9%. Va però sottolineato che le calzature hanno subito da sole una flessione del 3,7% con un’importante contrazione anche a volume. Al di là dei risultati generali, si evidenziano alcuni segmenti per i quali è aumentata la spesa. Tra questi troviamo: calzature donna, da passeggio, mocassini, stivali e stivaletti.

«Nel 2023 – si legge nell’analisi di GS1 Italy – alle prese con l’aumento del costo della vita e con la dinamica inflazionistica, le famiglie italiane hanno rimodulato i loro acquisti non alimentari, rinunciando spesso al superfluo e concentrandosi sulle spese essenziali, ma cercando anche modalità alternative per limitare le rinunce, o perlomeno per renderle più piacevoli e per individuare nuove soluzioni, più sostenibili».

Riciclo e recupero nei comparti Non Food

L’Osservatorio Non Food evidenzia una tendenza comune a molti dei comparti non alimentari. Si tratta della propensione al riciclo, alla riparazione, alla compravendita dell’usato e al noleggio. Questa tendenza è già presente in molti mercati e se ne prevede un’ulteriore crescita in futuro. Una ricerca specifica condotta dall’Osservatorio ha messo in luce che nell’ultimo anno il 48% dei consumatori ha curato manutenzione e riparazione dei prodotti e il 38,1% è ricorso al second hand.

«Il comparto più emblematico – si legge nel report – è quello dell’abbigliamento, dove il 2023 ha confermato il trend di attenzione al tema della sostenibilità e della creatività, determinando la crescita del mercato del second hand e stimolando gli operatori del settore a proporre servizi di riparazione/manutenzione dei capi (interessante soprattutto per i Baby Boomers) o di riciclo dell’usato».

Un altro trend accentuato nell’abbigliamento è la ricerca di prodotti unici, personalizzati o personalizzabili. Secondo gli esperti, si tratta di una risposta all’omologazione, che si concretizza spesso grazie all’enorme offerta online, che permette la ricerca di articoli particolari, non sempre reperibili nel negozio fisico.

Retail: abbigliamento più omnichannel

In risposta alla crescita del canale online, il retail Non Food crea strategie sempre più omnicanale. L’abbigliamento risulta uno dei settori più ricettivi all’innovazione tecnologica. «Le catene commerciali (che dominano il mercato con il 56,6% di quota in Italia) continuano a sviluppare strategie omnicanale che integrano i negozi fisici con l’e-commerce. Questo grazie a investimenti in tecnologie digitali per migliorare l’esperienza del cliente e in intelligenza artificiale per offrire prodotti personalizzati» – spiega l’Osservatorio.

Non Food: abbigliamento e calzature primo comparto - Ultima modifica: 2024-11-18T12:18:00+01:00 da Tiziana Corti

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