“Colleghi” collaborativi per produrre le scarpe

Universal Robots offre tre diversi modelli di robot collaborativi: UR3, UR5, UR10

L’innovazione introdotta dalla robotica industriale nei diversi processi produttivi ha raggiunto ormai anche il settore calzaturiero. Ne sono un esempio i robot collaborativi prodotti dalla Universal Robots che grazie alle proprie 15 funzioni di sicurezza, dimensioni compatte e peso contenuto, facilità e immediatezza di installazione e avviamento, non necessità di barriere perimetrali ausiliarie, possono essere installati in tutti i layout produttivi, anche quelli più complessi e articolati che caratterizzano i calzaturifici, senza richiedere alcun spostamento o modifica alle postazioni di lavoro. Queste caratteristiche, inoltre, consentono una grande flessibilità applicativa e operativa: i cobot UR, infatti, possono essere facilmente spostati all’interno del reparto produttivo e attivati su differenti fasi di lavoro in funzione di potenziali nuove esigenze emergenti.

Universal Robots offre tre diversi modelli di robot collaborativi: UR3, UR5, UR10

Cosa fa un robot collaborativo per produrre le scarpe?

Ci sono diverse applicazioni che possono essere automatizzate con i cobot. Alcune riguardano espressamente il processo produttivo come formatura, incollaggio, verniciatura di pellame e lucidatura. Il robot collaborativo, in questi casi, può assumere due diverse funzioni. Una è lavorare al posto dell’operatore, consentendo così di liberare le persone da fasi che possono prevedere l’uso di sostanze chimiche, per destinarle a lavorazioni che richiedono maggior intelligenza e creatività e possono generare maggior valore aggiunto. L’altra è lavorare proprio con l’operatore, porgendo e bloccando i semilavorati in posizioni specifiche garantendo così un aumento di ergonomia nella fase di lavoro, diminuendo fatica e potenziali infortuni. Altre fasi di lavoro in cui queste macchine risultano molto utili sono meno “caratterizzanti” il settore calzaturiero, ma comportano comunque notevoli benefici. Alcuni esempi sono le attività di manipolazione, inscatolamento e pallettizzazione a fine linea. Attività piuttosto pesanti e ripetitive che possono indurre ad errori e che se, invece, vengono automatizzate risultano molto efficienti e produttive

touch screen facilità di utilizzoE i vantaggi?

L’automazione robotizzata è una soluzione che trasferisce “vantaggi orizzontali” a tutti i settori produttivi. Il robot è una macchina capace di ripetere infinite volte un’azione con la medesima precisione della prima volta. Questo è garanzia di qualità, ripetibilità, efficienza e produttività. A questi vantaggi la robotica collaborativa ne somma altri. Da un lato, quelli già citati in merito alla capacità di “insinuarsi” nei processi senza richiedere al processo stesso di cambiare (i cobot offrono un’automazione adattiva e non il contrario) e senza l’uso di barriere perimetrali. Oppure quelli legati all’opportunità di essere spostati facilmente da una parte e l’altra dell’impianto per essere applicati a diverse operazioni, tagliando notevolmente il tempo di avviamento o ri-avviamento del processo. Dall’altro, i robot collaborativi Universal Robots si prestano a tutti gli effetti ad essere utilizzati come “utensili intelligenti” sollevando le persone non dai processi produttivi, come spesso accade con i robot tradizionali chiusi nelle gabbie, ma dalle fatiche dei processi stessi, ad esempio quando intervengono per aumentare l’ergonomia di alcune fasi di lavoro. L’uso del cobot come strumento è la vera innovazione offerta a chi produce, in particolare alle piccole e medie aziende che, se in passato non hanno automatizzato per timore dei costi, oggi si trovano delle soluzioni abbordabili e flessibili sulle quali mantengono un controllo completo. A tutti i livelli.

Una gamma cobot per ogni esigenza dei calzaturifici
Universal Robots offre tre diversi modelli di robot collaborativi: UR3, UR5 e UR10, soluzioni standard che differiscono tra loro per capacità di portata al polso e sbraccio. L’UR3, che garantisce elevata accuratezza e precisione in spazi ristretti, può modulare un carico utile fino a 3 kg e ha un raggio di portata fino a 500 mm. L’UR5, ha un raggio d’azione fino a 850 mm e supporta carichi fino a 5 kg. L’UR10, infine, offre una maggiore capacità di carico (10 kg) ed un’area operativa più ampia, con uno sbraccio fino a 1300 mm. La nuova generazione dispone di encoder assoluti, 15 funzioni di sicurezza regolabili, 32 I/O digitali integrati e flusso di lavoro migliorato per collegare l’apparecchiatura ai quadri di comando e le 15 funzioni di sicurezza rendono i cobot UR sicuri, come certificato da TÜV (Technischer Überwachungs-Verein). A queste dotazioni tecnologiche “native” l’azienda danese aggiunge due piattaforme digitali che stimolano l’uso dei robot e lo rendono ancora più semplice e alla portata, in particolare delle piccole e medie imprese.

Per una robotica plug & play e “di dominio pubblico”

UR abbina ai propri prodotti “Universal Robots+”, una piattaforma digitale all’interno della quale valutare end effectors, software e accessori progettati per essere integrati con i robot UR ed estenderne funzioni e tasso di collaborazione con l’uomo. UR+ è una piattaforma basata su APP semplici ed intuitive, proprio come quelle degli smartphones, che rendono possibile un’automazione Plug&Play del robot e dei suoi accessori, per semplificarne l’integrazione e rendere più accessibile la tecnologia robotica.

Alla piattaforma tecnologica UR abbina anche una piattaforma per la formazione, Universal Robots Academy. Academy è uno spazio digitale gratuito all’interno del quale, con una semplice registrazione, effettuare una serie di corsi di formazione (al momento sono previsti 9 moduli, 6 base e 3 avanzati) per l’uso dei robot collaborativi UR. Academy è un progetto destinato a modificare le modalità con cui le aziende si formano all’uso dei robot perché grazie all’accesso diretto alla formazione non è più necessario prendere appuntamento con un tecnico e “pagare la lezione”. I moduli sono gratuiti, consentono di iniziare subito ad usare i cobot UR – che mediamente si avviano in 4 ore anche da parte di aziende totalmente all’asciutto di robotica – e quindi, da un lato, ridurre il gap di competenze che un’azienda può avere rispetto ad un proprio concorrente, dall’altro introdurre in un tempo assai ridotto i benefici dell’automazione nel processo produttivo.

“Colleghi” collaborativi per produrre le scarpe - Ultima modifica: 2018-02-14T15:43:44+01:00 da Paola Pagani

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here