Una startup rivoluzionaria

Photo by Hannah Shea Becker

Elias Stahl, ceo e fondatore, con Ronnie Parsons, responsabile della tecnologia, e Ty DeHaven, responsabile del prodotto, hanno creato il progetto Hilos, piattaforma di progettazione, sviluppo e rifornimento, con sede a Portland, che consente di creare linee di calzature stampate in 3D on-demand su scala commerciale, senza sprechi e in chiave sostenibile.

Un team di designer capaci di fondere la tecnologia con l’artigianato e di risolvere problemi complessi con strumenti computazionali potenti, che si sono già guadagnati il Glossy Award per la migliore startup rivoluzionaria, i Global Footwear Awards e il Best in Show al SXSW 2022.

Tra gli investitori di spicco che li seguono, figurano i leader del settore, Eric Sprunk, direttore operativo Nike in pensione, Greg Bui, vicepresidente Nike in pensione di Global Footwear Sourcing & Manufacturing, Better Ventures, Builders VC e XRC Labs.

Il mercato ha già visto il lancio dei primi sabot, zoccoli e sandali, stampati in 3D in scala, produzione high tech che riduce le emissioni di carbonio del 48% e il consumo di acqua del 99%.

Le suole flessibili e le tomaie stampate in 3D hanno i loro vantaggi: quasi tutte le scarpe hanno una costruzione a strati e si può stampare ogni singola parte su richiesta, riducendo la sovrapproduzione.

Designer, ingegneri e pionieri che coltivano l’approccio dubitativo (il coraggio e l’intuito) per cercare di migliorare e di produrre solo ciò che serve.

«Crediamo che il futuro sia on-demand. La nostra prima missione è fermare gli sprechi, aprendo la strada alle scarpe stampate in 3D realizzate su richiesta, senza inventario o rifiuti. Ogni anno vengono prodotte 24 miliardi di calzature e una su cinque viene mandata direttamente in discarica, mentre solo il 5% viene riciclato.

Una produzione massiccia che può invertire la tendenza del superfluo, offrendo allo stesso tempo più taglie e stili, nuovi materiali e ingegneria. L’industria non sta affatto innovando nella realizzazione del prodotto. Portare noi questa forma di innovazione è davvero entusiasmante».

Il comparto è responsabile del 10% delle emissioni globali di carbonio e del 20% dell’inquinamento globale delle acque, pertanto, la fornitura circolare e su richiesta – secondo gli esperti Hilos – può avere un impatto globale e garantire che ogni prodotto venga a fine utilizzo disassemblato e riciclato.

Grazie all’investimento di aziende come BASF e HP e AMT, le stampati in 3D hanno fatto passi da gigante e ora sono molto competitive e attrattive per diversi marchi affermati e per la produzione calzaturiera industriale.

Facciamo degli esempi: una scarpa tipica può essere composta da 65 parti assemblate in 360 passaggi; al contrario, il modello Emmett di Hilos dichiara di essere composto da cinque parti assemblate in soli dodici passaggi, consolidando insieme parti normalmente realizzate separatamente, come soletta, intersuola, suola e gambo.

Come funziona la creazione in 3D?

Nelle piattaforme Hilos viene inserita una rete di reticolo intrecciato che funge da forma dinamica di cuscino di supporto. Le curvature complesse su più assi modellano il plantare del piede sfruttando appieno il design generativo e la tecnologia additiva, in modo da creare un plantare morbido ed elastico. Le geometrie interne sfruttano le strutture architettoniche per assorbire l’impatto e, in definitiva, ridurre la futura usura della scarpa stessa.

Questo processo all’avanguardia consente di sviluppare e lanciare nuove linee di calzature in soli novanta giorni, senza dover progettare con un anno o più di anticipo o essere vincolati dagli stampi e dalle attrezzature tradizionali.

Oltre alla slip-on Hemmett con punta chiusa, con intersuola leggera e flessibile e un aderente fondo battistrada, c’è il modello Brandi, uno zoccolo iper flessibile e comodo, progettato per durare e per poter essere smontato e riciclato.

La tecnologia sottostante la scarpa Georgia, dotata di tacco largo a punta aperta e suola flessibile composta da soletta, intersuola e suola stampata, racchiude le medesime prestazioni delle precedenti, dotata di due cinturini intercambiabili.

Una startup rivoluzionaria - Ultima modifica: 2023-12-14T09:27:34+01:00 da Barbara Tassara

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here