Secondo vari analisti, i consumatori cinesi sono sulla buona strada per diventare i primi acquirenti di beni di lusso a livello totale. Entro il 2025 potrebbero infatti assorbire quasi il 50% del totale della domanda mondiale. Lo conferma un rapporto uscito lo scorso novembre di Bain & Co. E, come riporta la testata web Jing Daily, anche gli esperti di McKinsey & Company sono della stessa idea, ritenendo che ci siano elevate possibilità per il mercato cinese di arrivare a rappresentare quote significative dei consumi totali che, stando alle stime dell’azienda dovrebbero toccare il 40% entro il 2025, ridimensionando non di molto le previsioni di Bain & Co.
Gli esperti osservano però che tradizionalmente i consumatori cinesi tendono ad acquistare beni di lusso prevalentemente durante i loro viaggi all’estero. Finchè la situazione pandemica impone limitazioni agli spostamenti, è quindi più improbabile che il settore del lusso possa beneficiare degli acquisti di questi consumatori nella stessa misura degli scorsi anni. Le restrizioni ai viaggi stanno però diventando abituali anche per il popolo cinese che quindi, secondo altri esperti, potrebbe ora passare ad acquistare beni di lusso nel proprio paese, permettendo al luxury di crescere anche in Cina.
Naturalmente le previsioni possono essere smentite da tanti fattori e dinamiche, difficili da definire al momento attuale. Si pensa ad esempio a un nuovo boom del lusso in Europa e negli Stati Uniti, che potrebbe andare a ribilanciare i consumi. Ma ci sono altre ipotesi che potrebbero sovvertire le quote di mercato, come l’entrata in vigori di nuovi dazi e perfino all’eventualità di un futuro rifiuto da parte del popolo cinese dei valori occidentali che molti brand del lusso incarnano. Insomma, le premesse perché la Cina traini sempre di più il luxury ci sono tutte, ma non mancano le incognite.