Il calzaturificio Moreschi, noto per essere uno dei marchi più prestigiosi nel settore della calzatura di lusso, ha deciso di interrompere la produzione nello stabilimento di Vigevano, segnando così la fine di una lunga tradizione per quella che un tempo era considerata la capitale della calzatura italiana. Moreschi era l’ultimo calzaturificio rimasto a produrre con il proprio marchio nella città, mentre gli altri attivi si occupano da tempo della produzione per altri brand.
L’azienda ha annunciato che la produzione ordinaria sarà spostata verso “laboratori italiani altamente specializzati e caratterizzati da una forte impronta green”, senza fornire al momento ulteriori dettagli su dove saranno situati questi laboratori.
È stato confermato dalle organizzazioni sindacali che sarà avviata una procedura di licenziamento collettivo per i 59 operai rimasti nello stabilimento di via Cararola. L’azienda, di proprietà del fondo svizzero Huerly da quattro anni, ha preso questa decisione nell’ottica di ottimizzare e differenziare la produzione verso una direzione più sostenibile.
Lo stabilimento di via Cararola rimarrà sede del quartier generale, del centro creativo, e di ricerca e sviluppo del brand. Al suo interno verranno mantenuti i dipartimenti gestionali, amministrativi, l’ufficio stile e prodotto, la modelleria, la logistica e lo spaccio aziendale. A Vigevano rimarrà anche la progettazione dei modelli per le collezioni esclusive e il controllo qualità.
Come parte del piano di crescita e internalizzazione, l’azienda espanderà ulteriormente la sede di via Manzoni a Milano, con l’aggiunta di nuovi spazi commerciali e showroom.
