Ci sono imprese che più di altre sono riuscite nel corso della loro storia a realizzare prodotti e modelli di business fino ad acquisire ruolo di leader nei mercati internazionali creando nel contempo cultura. Una caratteristica non rara tra i brand della moda specie tra quelli che hanno saputo coniugare ispirazione creativa ad alta artigianalità, ma che in Ferragamo si esprime in forma compiuta, oseremmo dire da manuale. La storia di questa Maison è infatti straordinaria e inizia con l’avventura di un ragazzo di Bonito, in provincia di Avellino, che è riuscito a dar vita al suo sogno e a diventare il “calzolaio delle Dive”. Una storia affascinante che racconta la continua e coraggiosa ricerca di stili avveniristici e sperimentazioni di materiali inediti, vuoi per compensare con creatività alla mancanza di materie prime (le zeppe di sughero del periodo autarchico) o per inseguire, grazie ai nuovi polimeri, il sogno di far calzare ‘scarpe invisibili’ (il sandalo in nylon del 1947). Questo e molto altro è ben visibile nel Museo che la Maison ha allestito a Firenze a Palazzo Spini Feroni, un luogo che non solo raccoglie le creazioni di Ferragamo contestualizzandole nei periodi storici e nei trend della moda, ma anima eventi culturali di rilievo ed attualità. «Il Museo è la testimonianza più evidente del nostro impegno a favore della cultura – commenta Ferruccio Ferragamo, Presidente del Gruppo fiorentino -. Le attività del Museo non comprendono soltanto la realizzazione di mostre temporanee e workshop per bambini, quest’ultimi in collaborazione con la Fondazione Ferragamo, ma si estendono al di là della sede espositiva. Il Museo, infatti, intende rappresentare il Gruppo mostrandone i contenuti più importanti e più significativi, tramandare la cultura nel rispetto dell’identità del marchio oltre a creare il senso di appartenenza, formare e inserire la cultura d’impresa nel territorio e nella comunità in cui opera e interagire con le altre Istituzioni».

Ma Ferragamo non è certo solo omaggio alla grandezza del fondatore. I numeri, più di molte parole, sintetizzano la dimensione di questa storia di successo: circa 4.000 dipendenti, un fatturato di 1.438 miliardi di euro realizzato per il 43% nel settore calzature e per il 36,6% nella pelletteria e negli accessori in pelle (dati 2016), una rete di oltre 680 punti vendita mono-marca nel mondo. Quotata in borsa dal 2011, l’azienda richiama spesso l’attenzione della stampa economica per presunti possibili acquisizioni da parte di player internazionali. «Offerte ne abbiamo avute, ma la risposta è sempre stata no. Vendere è una questione che non ci siamo mai nemmeno posti», continua Ferruccio Ferragamo.
Sostenibilità, una leva fondamentale
Il Bilancio di sostenibilità che Ferragamo pubblica dal 2014 risponde a questa domanda e comunica ai propri stakeholder ma anche ai semplici consumatori e a quanti sono interessati a conoscere meglio questo brand della moda la propria strategia, i risultati attesi e ottenuti in relazione agli obiettivi di riduzione dell’impatto ambientale dei processi e alla responsabilità sociale d’impresa. La completezza e la trasparenza delle informazioni contenute hanno consentito al Gruppo di ottenere per il Bilancio di Sostenibilità 2016 il premio Business International Finance Award 2017 nella categoria “Bilancio, Integrated Reporting, Comunicazione Finanziaria” e la Menzione Speciale “Identità e Visione” di Biblioteca Bilancio Sociale. «Fin dalla fondazione il nostro Gruppo ha dimostrato una naturale propensione verso questo tema e negli anni l’evoluzione internazionale del marchio e la sempre maggiore consapevolezza a livello globale dell’importanza di preservare l’ambiente in cui viviamo, hanno fatto sì che la sostenibilità non solo sia diventata parte integrante degli obiettivi aziendali, ma rappresenti anche una delle leve fondamentali per la pianificazione delle attività future».
Persone, Made in Italy, Prodotto e rapporti con i lavoranti, Territorio e Cultura, Ambiente: sono queste le macro aree su cui si concentra l’impegno della Salvatore Ferragamo, dalle iniziative volte a garantire la valorizzazione e la crescita professionale delle persone e il loro benessere, all’impegno nella promozione del territorio e delle sue eccellenze artistiche, come per esempio il restauro della Fontana del Nettuno in Piazza della Signoria a Firenze. L’impegno a favore della comunità in cui opera si ritrova anche nelle iniziative di carattere sociale cui il Gruppo partecipa attivamente. L’attività del Gruppo è inoltre portata avanti nel costante rispetto del Made in Italy, che, in linea con l’eredità del Fondatore, risulta un fattore determinante nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità.
Primario anche il focus sulla tutela ambientale, centrale nelle strategie del Gruppo che con numerosi investimenti e progetti si impegna quotidianamente a incrementare l’efficienza, intensificare l’uso di energia da fonti rinnovabili e a implementare soluzioni di mobilità sostenibile. L’azienda dedica molta attenzione alla ricerca di materiali di qualità e conformi ai requisiti di sicurezza chimica tanto da aver elaborato una propria Restricted Substances List che è stata oggetto di formazione interna e che è stata condivisa con i fornitori.
Obiettivi futuri
«Le iniziative che saranno implementate nei prossimi anni saranno dettate da obiettivi di lungo termine, basati sui Sustainable Development Goals promossi dalle Nazioni Unite – conclude il Presidente Ferragamo -. Abbiamo infatti attuato un processo di analisi degli obiettivi di sviluppo sostenibile basato sulla coerenza rispetto ai nostri valori di sostenibilità e sulla rilevanza rispetto alle nostre attività nel breve, nel medio e nel lungo termine e il processo si è concluso con l’individuazione e l’adozione da parte del Gruppo di obiettivi di sviluppo sostenibile da declinare in azioni concrete da implementare internamente e sui quali concentrerà le sue risorse. Recentemente abbiamo ottenuto la certificazione ISO14064-1:2012 per la nostra sede storica di Palazzo Spini Feroni a Firenze. La certificazione consente di definire le migliori pratiche internazionali nella gestione, nel conteggio e nella verifica dei dati e delle informazioni riferiti alle emissioni di gas serra; la sua estensione rappresenta un importante avanzamento nel percorso di continuo miglioramento verso standard sempre più alti di sostenibilità. Lo scorso anno la certificazione era stata ottenuta dal Museo Salvatore Ferragamo, che è risultato il primo museo aziendale Green d’Italia, capofila di un’importante iniziativa nata per diffondere la cultura della sostenibilità in Italia».
