È il materiale che fa la differenza

Valerio Baiardo, direttore generale Schmid

Nata nel 1942 da un’intuizione dell’imprenditore svizzero Walter Schmid, l’azienda si pone come un partner chiave per garantire ai propri clienti, collezione dopo collezione, qualità, innovazione e un servizio sempre personalizzato. Il core business è la realizzazione artigianale di tessuti e materiali studiati e realizzati specificamente per il calzaturiero e la pelletteria

Nei suoi primi anni, Schmid distribuisce prodotti tedeschi, in particolare filati e articoli tecnici per le calzature. Negli anni Sessanta, con la nascita del prêt-à-porter e dell’Alta Moda, l’azienda si specializza nella realizzazione e distribuzione di tessuti e semilavorati, diventando in breve tempo un faro soprattutto nel top di gamma per l’industria calzaturiera e la pelletteria. Negli anni Settanta, grazie ad uno speciale rapporto di fiducia e collaborazione con i maestri artigiani della zona del comasco, del varesotto e della Toscana, l’azienda crea alcune novità che ancora oggi sono un punto di riferimento nel settore. Ne è un esempio la rete 3645 frutto della capacità di saper realizzare produzioni artigianali di grande qualità in partnership, una caratteristica tuttora presente negli “speciali” realizzati per le più importanti maison italiane e straniere e nelle collezioni autunno/inverno e primavera/estate.
L’azienda oggi appartiene a tre soci con esperienze che si integrano e garantiscono un equilibrato bilanciamento tra spirito imprenditoriale e managerialità: il cav. Mario Boselli, ex presidente della Camera della Moda, l’avvocato Giorgio Iacobone e Valerio Baiardo che gestisce l’azienda e che abbiamo intervistato per gettare luce su questa florida realtà.

Qual è la caratteristica fondamentale di Schmid?
Produrre il 95% made in Italy. Questo consente di dare un servizio rapido e personalizzato alle case di moda. La parte non prodotta in Italia si riferisce a prodotti speciali dove la qualità del prodotto è superiore all’estero e nel nostro caso sì riferisce ad un prodotto coreano di altissimo livello, molto apprezzato sulle sneakers.

Qual è il core business?
L’attività principale è proporre ai clienti, sulla base della nostra collezione, tessuti per le loro produzioni, con particolare attenzione alle richieste dei brand. Con loro progettiamo articoli esclusivi e specificatamente dedicati.

Ci può fare un esempio?
La nostra offerta può andare da semplici personalizzazioni a veri e propri articoli con caratteristiche “speciali”. Per esempio, stiamo cominciando a consegnare una rete prodotta al 70% con nylon riciclato e per la sua realizzazione abbiamo lavorato in collaborazione con clienti e fornitori.

Come è avvenuto il processo di realizzazione?
È molto complesso; dalla selezione della corretta materia prima alle prove di tenuta trama e ordito, fino alla stabilità di colore con un minimo di tolleranza data la particolarità del prodotto.

Trattate solo tessuto moda?
Attualmente stiamo sviluppando un’altra divisione tecnica che ad oggi comprende nylon antistrappo da usare come rinforzo all’interno delle calzature, principalmente tra tomaia e fodera e film. È una soluzione con particolari termici che rendono l’applicazione molto performante: fungono da rinforzo ma senza essere un terzo corpo aggiuntivo poiché si fonde mantenendo invariate le caratteristiche dei tessuti o pellami.

Continuiamo a parlare di evoluzione…
Noi vediamo due trend principali: quello legato alla sostenibilità, che vuol dire anche riuso, riciclo, allungamento del ciclo di vita dei prodotti e riduzione degli sprechi, e quello relativo alla tecnologia. Stiamo lavorando su tessuti con integrazioni di materiali quali il Graphene che hanno delle caratteristiche termiche eccezionali oltre che capacità antibatteriche e antivirali.

Si tratta di una nuova frontiera. Quali sinergie servono?
Abbiamo a questo scopo stretto una collaborazione con Directa Plus, un’azienda del polo tecnologico Como Next di Lomazzo che tratta il Graphene in modo puramente fisico e mai chimico. Non a caso, è quotata alla borsa di Londra con certificazione green.
Ma non solo: stiamo anche proponendo tessuti con stampe 3D molto accattivanti dal punto di vista estetico, ma che avranno anche sviluppi tecnologici sui quali al momento dobbiamo rimanere riservati.

Certo, ma siamo molto curiosi! Come nasce una nuova idea?
Le nostre proposte nascono in team. Abbiamo dei consulenti esterni che portano idee, macro-tendenze e si integrano con il team interno di ricerca e sviluppo coordinato da Silvio La Cava che ha una grande esperienza e competenza tecnica.
La nostra commerciale Andrea Badoni visita tutte le principali case di moda scambiando informazione e raccogliendo i desiderata dei clienti. Quindi raccogliamo e condividiamo tutte queste informazioni senza mai delegare alle richieste di esclusiva e riservatezza che eventualmente un brand potrebbe chiedere.

Che ci può dire di Schmid e mondo delle sneakers?
Schmid è molto conosciuta per gli articoli eleganti, la rete, il raso e per il vinile di altissima qualità. Negli ultimi anni, però, abbiamo creato anche molti articoli di successo che si possono vedere su sneakers delle marche top, dal nostro rip stop fino allo specchio

IL PROGETTO CON LA CONCERIA
Il progetto di Schmid condiviso con la conceria Sicerp si riferisce all’integrazione tra pelli ovine e tessuti. Sotto la supervisione di Silvio La Cava, Schmid ha concordato 6 articoli abbinati pelle/tessuto. In tre di questi, la tomaia è costituita da pelle ed il tessuto accoppiato rinforza e funge da fodera, invece negli altri tre a comandare è il tessuto e la pelle diventa fodera.
Questo progetto aveva anche lo scopo di valorizzare, impreziosire e nobilitare le pelli, evitando di sprecare quelle senza lo spessore minimo per la lavorazione.
È il materiale che fa la differenza - Ultima modifica: 2022-11-15T07:00:00+01:00 da Lara Morandotti

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