Assomoda Confcommercio: segnali di ripresa

Durante un recente convegno di Assomoda Confcommercio, sono stati presentati i risultati di una ricerca sul trend del Fashion. La tendenza è in lieve miglioramento.

In un 2025 sicuramente ancora difficile, si intravede un’inversione di tendenza nella flessione del comparto Moda. A confermarlo sono i risultati della ricerca condotta da Sita-Pambianco e presentata a fine ottobre al convegno di Assomoda ConfcommercioFashion Forward”. L’evento, svoltosi presso Confcommercio Milano, è stato realizzato in collaborazione con Federazione Moda Italia e FederModa Milano.

Osservando i dati di mercato del comparto moda, che dovrebbe raggiungere 12 miliardi di euro nel 2025, si riscontra ancora un importante gap rispetto al 2019 (-8,1%). La flessione è però molto meno marcata nel confronto con il 2021 (-1,4%). Le maggiori criticità riguardano le linee uomo e bambino, a fronte di un’essenziale stabilità delle collezioni donna. Guardando al prossimo futuro, le stime per il biennio 2026-2027 ipotizzano una ripresa in valore rispettivamente dello 0,9% e dell’1,2%, sostenuta anche da una crescita dei prezzi di circa l’1%.

Più scarpe e più voglia di acquisti

Una nota positiva arriva dalle calzature: le scarpe sono sempre più presenti nell’offerta degli operatori, spesso abbinate anche con borse e accessori. E ancora una volta, a farla da padrone, è il segmento delle sneaker. Un altro indicatore promettente è l’intenzione di acquisto nel settore Moda. Il 66% del panel intervistato nell’indagine ha dichiarato l’intento di fare shopping per la stagione autunno/inverno. Si tratta del primo dato positivo del sentiment dei consumatori da tre trimestri.

In merito ai criteri d’acquisto, le priorità restano il risparmio, con un occhio di riguardo a offerte e promozioni, che prevalgono anche sulle tematiche sostenibili. I consumatori sono attenti all’impatto ambientale, ma scelgono prodotti green solo se non determinano un aumento sul prezzo finale. Un altro trend da sottolineare è l’attenzione a qualità e Made in Italy.

Le proposte per rilanciare i consumi fashion

Federazione Moda Italia-Confcommercio ha proposto una serie di misure concrete per il rilancio dei consumi del settore. Tra queste troviamo una detrazione fiscale per acquisti nei negozi di vicinato di prodotti moda Made in UE e sostenibili. Altri interventi giudicati prioritari sono l’adozione di Iva agevolata sui prodotti moda e l’abolizione dell’esenzione dai dazi. Ulteriore misura citata è un contributo ambientale per le spedizioni extra-Ue sotto i 150 euro.

«Riteniamo queste interventi urgenti – ha dichiarato Giulio Felloni, presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio. Nel 2024 hanno chiuso 18 negozi di moda ogni giorno, per un totale di 6.459 in un anno, e la spesa delle famiglie per abbigliamento e accessori negli ultimi 5 anni è calata di quasi 4 miliardi di euro. Oggi è un’occasione per rinnovare il nostro impegno nel costruire un futuro migliore per la moda italiana, dove produzione, trasformazione, intermediazione, commercio e consumatori lavorino insieme per una filiera sempre più unita, sostenibile e competitiva».

Assomoda Confcommercio: segnali di ripresa - Ultima modifica: 2025-11-19T07:00:00+01:00 da Tiziana Corti

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